di Davide Barzazzi
Se penso che le ultime fotografie subacquee le ho scattate proprio alle Scole e alla Gabbianara, dove ora giace lo scafo della Costa Concordia, mi si stringe il cuore. Mi ci sono immerso decine di volte e conosco ogni scoglio, ogni gorgonia, ogni roccia di quello splendido sito. So dove è appoggiato il relitto della nave: le mie ultime foto subacquee le ho realizzate proprio lì. E conosco il rischio che corre il relitto di spezzarsi in due a causa delle mareggiate di questi giorni. Se ciò dovesse avvenire, il disastro ecologico sarebbe assicurato. L’Isola del Giglio è sicuramente una delle isole più belle del Mediterraneo, caratterizzata da fondali ricchissimi di vita e da scorci suggestivi dove le acque limpide e smeraldine danno l’impressione che le piccole imbarcazioni che solcano le piccole baie che la circondano galleggino sospese nel nulla. Non voglio entrare nel merito di quanto accaduto nei giorni scorsi: dello sciagurato naufragio della Costa Concordia se ne è parlato anche troppo.
Desidero invece sottolineare la bellezza dei fondali del Giglio e delle creature che li popolano. Inanzitutto l’elevata concentrazione di splendidi Astrospartus che trascorrono la loro esistenza in simbiosi con le bellissime rosse gorgonie di Punta Radice e del Fenaio , dai nudibranchi ai barracuda stanziali davanti alla Cala del Saraceno, dalle torpedini ai grossi gronghi. Posso dire che la mia vera attività fotografica subacquea ha avuto una svolta proprio grazie alle immersioni effettuate in questa bellissima isola e all’entusiasmo dell’amico Giandomenico Battistello, titolare di International Diving, il quale, nel corso di questi ultimi sette anni, mi ha accompagnato nelle mie immersioni aiutandomi a individuare i soggetti più interessanti e rari da fotografare. Mai una volta che io sia emerso insoddisfatto dalle acque del Giglio. Ricordo ancora con emozione il mio primo pesce San Pietro fotografato al Fenaio, per me uno degli abitanti più belli del Mediterraneo, o la difficoltà di trovare a Cala Cupa un pesce ago cavallino in mezzo a migliaia di fili di posidonia e vegetazione dello stesso colore di questo mimetico essere.
E come dimenticare le numerose volte che ho visto le pinne dorsali dei pesci luna fendere le acque mentre conducevo il gozzo attorno all’isola? Ciascuna roccia, grotta o parte del fondale rappresenta un caleidoscopio di cromatisimi pieni di vita che appassionano il fotografo subacqueo. Bavose, murene, claveline, thuridille, grossi scorfani, donzelle, bonelie, musdee, saraghi…. no, non ci si annoia esplorando i fondali del Giglio. Splendida inoltre l’isola stessa, tipicamente mediterranea, bordeggiata da piccole cale o spiagge di una bellezza mozzafiato, come le Caldane e l’Arenella, e sovrastata dal borgo medievale di Giglio Castello, raggiungibile mediante una strada ricca di aree di sosta panoramiche da cui si può godere delle bellezze del Giglio dall’alto.
Ci sono stato sia d’estate, in piena stagione turistica, che d’inverno, quando l’sola è quasi deserta, esplorandola dovunque fosse possibile arrivare. Un’ottima meta dunque per subacquei e non, a dimensione d’uomo e che, una volta che ci si sbarca, ti permette di scordare in un attimo lo stress della vita quotidiana e di immergerti in un ambiente caldamente mediterraneo sia per i panorami che per i sapori (la cucina gigliese prettamente a base di pesce è ottima!). E speriamo che l’incredibile disgrazia avvenuta qualche tempo fa non lasci tracce troppo gravi e che sia da monito affinchè nulla di simile accada in futuro.